Studio di Psicologia e Psicoterapia "Ecotono"

- Dr. Andrea Bramucci

Mi presento

Mi chiamo Andrea Bramucci e faccio lo psicoterapeuta.

Presentarsi non è facile soprattutto attraverso un mezzo così impersonale come un pc o altro device (come si usa dire oggi!)

Certamente se faccio questo mestiere, parola che contiene tra i suoi significati quello di “un servizio non soltanto volto al guadagno personale, ma di un ufficio indispensabile al servizio della comunità”, c’è una motivazione che va ben al di là di studi, corsi o anche tante esperienze accumulate nel tempo.

Forse, perlomeno per me ( ma non credo solo per me!) più che una scelta, fare il terapeuta è stato accogliere un destino!

Tutto inizia sempre in un ambiente, di solito la famiglia o in luoghi che ci accolgono alla nascita e dentro i quali poi in qualche modo ( sì in qualche modo e spesso non nel modo migliore!) cresciamo.

I miei interessi di bambino erano rivolti alla natura e al pressante bisogno che sentivo e ancora oggi sento di occuparmi del rapporto uomo-natura e chissà cosa farei o sarei oggi se avessi seguito magari la strada degli studi scientifici in particolar modo la biologia che mi appassionava al Liceo Scientifico.

Ma…poi accadde altro! Senza necessariamente entrare nei dettagli che riguardano la mia storia personale, mi sono trovato a “dover/voler/non poter far altro” che supportare (spesso sopportare!) persone della mia famiglia e già, magari, guardandomi oggi in prospettiva ritengo che esercitavo una spuria funzione terapeutica in modo del tutto inconsapevole e spesso controvoglia, ma necessaria…e poi mi veniva bene!

L’esperienza della terapia familiare per circa un anno e mezzo insieme a tutti i componenti della mia famiglia e il contatto casuale o voluto con psicologi e psichiatri mi avvicinarono sempre più al mondo “psy” che da un lato contestavo ma che da un altro punto di vista mi affascinava sempre di più.

La contestazione della psicologia si materializzò nella iscrizione al corso di Laurea in Sociologia presso l’Università degli Studi di Urbino (nel 1979) ritenendo che le scelte individuali sottostavano alle scelte sociali…

Seguendo il mio “sentire” mi laureai nel 1984 con Italo Mancini con la tesi dal titolo “L’idea di ecologia. Note per una pratica ecologista”…riemergeva la mia passione di sempre!

Poi un’altra “sliding door”: l’incontro più o meno casuale o fortuito (ma esiste il caso?) con la Comunità Terapeutica di Gradara che accoglieva tossicodipendenti, all’epoca erano quasi tutti eroinomani.

Da questo primo incontro in poi, la mia vita professionale e di studio si orientò sempre più su interessi relativi alla relazione con l’altro, alla comunicazione, in sintesi all’area della psicologia e poi della psicoterapia.

Il “contatto” – come si dice in Gestalt-therapy –  con ragazzi e ragazze portatori di problemi esistenziali ed emozionali che cercavano di annullare  (e di annullarsi!) attraverso iniezioni di eroina, mi rese sempre più desideroso di capire i perchè e i come di tante diverse sfaccettature dell’umano.

Ormai ero uscito da quella dimensione claustrofobica ed autoreferenziale vissuta all’interno della mia famiglia di origine. Le mie parole potevano lenire, o perlomeno erano un tentativo per lenire, tante altre persone …ma potevo anche cominciare a prendermi cura di me!

La partecipazione a corsi e seminari psicologici o psicoanalitici mi avvicinarono sempre più a esplorare la mia storia e i miei significati non più solo in funzione del benessere di qualcun altro – certamente amato! – ma distinto!

L’iscrizione al Training Quadriennale in Psicoterapia della Gestalt presso la Scuola di Formazione della “Società Italiana Gestalt” – nel 1990 ancora ci si poteva iscrivere con la laurea in Sociologia, e questa è anche la storia di tanti miei colleghi che hanno più o meno la mia età! – mi diede la spinta decisiva alla costruzione di una mia identità professionale ma anche personale.

E’ solo attraverso il percorso di formazione personale, di terapia individuale, di workshop, che ho incontrato tante diverse parti di me e ho potuto conoscermi, aspetto indispensabile (e mai sufficiente!) per poter perlomeno “ascoltare veramente” l’altro!

Dopo circa 12 anni di lavoro come operatore, coordinatore e consulente presso tante diverse organizzazioni (cooperative, associazioni, Comuni, ecc.) nell’ambito delle dipendenze patologiche (oggi si direbbe così) sono approdato all’iscrizione all’Albo degli Psicologi della Regione Marche nel gennaio 1998 con il numero 566 e un mese dopo nell’elenco degli psicoterapeuti, avendo concluso il training nel 1994.

Dal 1998 lavoro come libero professionista in due studi professionali nelle città di Pesaro e Urbino.

Oltre al lavoro in terapia individuale, di coppia e quando è possibile di gruppo (è molto difficile costituire gruppi terapeutici!), ho sempre perseguito la possibilità di portare l’approccio terapeutico dentro contesti più ampi  (equipe, staff di lavoro, e altro) attraverso la supervisione di gruppo che esercito sempre dal 1998 in contesti relativi alla cura delle persone con problemi di dipendenza, dell’accoglienza di minori, di strutture con persone che hanno disabilità psichiche e/o sensoriali e nel campo dei contesti di accoglienza dei migranti.

La storia della mia formazione prosegue con la collaborazione in qualità di docente in formazione prima, e poi didatta della Scuola di Formazione della “Società Italiana Gestalt” di Roma dal 1996 con la quale ancora insegno in modo regolare,  ma anche con la collaborazione e la consulenza a tanti altri Enti pubblici e privati delle Marche, dell’Umbria e del Lazio.

Nel tempo sono approdato anche ad altre formazioni: la psicodiagnostica per adulti e adolescenti, la psicologia giuridica, l’ipnosi ericksoniana, l’EMDR, qualche esperienza di meditazione, l’approccio PNEI.

Senza necessariamente elencare tutto il mio curriculum, che chi vuole può visionare nella pagina seguente, voglio soffermarmi su un ultimo punto.

La necessità di integrare il mio interesse “ecologico” con la psicoterapia in questo dialogo tra interno ed esterno  – ho scoperto poi perchè mi piaceva tanto l’approccio gestaltico, proprio perchè pone fin da subito la relazione individuo-ambiente al centro dell’intervento terapeutico! – mi ha portato ad approfondire questa possibile e ormai imprescindibile integrazione tra attenzione verso il “sentire” interno che diventa anche un “sentire” verso l’esterno.

La realtà di oggi non ci permette più di considerare i nostri problemi in modo settario e staccato dal resto.

Il tanto nominato approccio “olistico” è ormai acclarato sia nella connessione tra mente, corpo e spirito (tra l’altro dove inizia l’uno e finisce l’altro?) che in un considerare come tanti problemi anche psicologici nascono proprio dall’impatto della specie umana sul pianeta…e quest’ultimo ci sta avvisando ormai da tempo!

La mia presentazione finisce qui!

Se qualcuno ha curiosità o domande può contattarmi tramite mail.

Grazie e Ciao!

Andrea

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